La recensione del libro Proverbi toscani di Francesco Giannoni:
La cultura odierna non può basarsi solo sui proverbi; questi però sono veramente la saggezza del popolo. E poi che inventiva, che sintesi, che ricchezza linguistica e a volte che poesia. Immaginiamoli in bocca agli anziani di una volta, magari analfabeti o quasi, e restiamo a bocca aperta pensando che dietro ai proverbi c'è una vita vissuta sulla famiglia, sulla società contadina, sul lavoro e sulla fatica.
“I proverbi aiutavano e davano risposte soddisfacenti a tutti i piccoli interrogativi della vita quotidiana”, come scrive Maria Cristina Mannelli, la curatrice di questa sapida raccolta di quasi trecento proverbi toscani opportunamente spiegati (alcuni possono risultare oscuri). Tanti fanno parte della nostra cultura e del nostro essere, come “Gli assenti han sempre torto”, “Il bisognino fa trottar la vecchia”, “Il troppo stroppia”. Altri è un piacere scoprirli: “Gallina mugellese ha cent'anni e mostra un mese” (questa specie di gallina è di taglia piccola; perciò sembra sempre una giovane pollastrella); “Finché bocca prende e culo rende si va in barba alle medicine e a chi le vende” (appetito e intestino regolare sono segno di buona salute); “Chi a buon albero si appoggia, buon'ombra lo ricopre” (chi si fa proteggere da un potente, vive tranquillo). Ma vi assicuriamo ce ne sono a bizzeffe.
Molto belle e interessanti le due lettere fra Maria Cristina e nonna vilma, testimonianze di umiltà e antica saggezza. Arricchiscono il testo le illustrazioni: alcune sono della Grafica Popolare, altre dello xilografo Pietro Parigi. E scusate se è poco.
La sapienza popolare trasmessa di padre in figlio attraverso le espressioni proverbiali, piene di rime ed assonanze e allo stesso tempo concise e calzanti da riuscire a dire con una frase quello che spesso non... Continua »
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