Ciro Lomonte ricorda che in Antiarchitettura e Demolizione. La fine dell'architettura modernista (Libreria Editrice Fiorentina, Firenze 2007) Salingaros pronuncia una arringa ricca di motivazioni accessibili al vasto pubblico ancora ignaro del reato che è stato commesso.
La lettura permette di scoprire chi sono i criminali che hanno trasformato l’architettura, da almeno un secolo a questa parte, in un'arte "della morte".
Ma la metafora è insufficiente, giacché egli non cerca la condanna degli architetti "della morte". Vuole proporre soluzioni affinché si affermino gli architetti "della vita".
La liberazione dal decostruttivismo come rinascita creativa: l'autore, di origine greca attualmente docente all'Università del Texas, espone la critica radicale di uno scienziato alla distruttività delle ultime... Continua »