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compra“La goccia che apre le ombre – Storie di cammini” , tratto da una storia vera...
Il carabiniere è di pattuglia quella mattina per un caso...
La mamma di Matteo (Irene Sisi), scrive alla vedova (Claudia Francardi) chiedendo perdono.
Un ragazzo,come tanti altri all'apparenza, Matteo Gorelli, uccide un carabiniere Antonio Santarelli.
Con un atto epico, di grande umanità, Claudia decide di perdonare e di rendersi partecipe del percorso di rieducazione e reinserimento nella società di Matteo.
Questa sarà, nonostante il dolore, la sua risposta per rendere onore al marito attraverso il riscatto della vita di Matteo e non rendere un sacrificio invano la morte di Antonio.
Irene e Claudia, si incontrano, ricevono critiche e attacchi feroci, ma insieme intraprendono un percorso di giustizia riparativa. dove chi ha sbagliato sconta la sua pena, ma intraprende anche un percorso per riabilitarsi, per comprendere fino in fondo i propri errori e trasformare la propria vita.
Attraverso la storia di Claudia e Irene e di tante altre donne, sapientemente narrata da Lucia Aterini conosciamo che cosa significhi “giustizia riparativa”. Nel libro tante voci, storie di donne, di madri, come Carolina Porcaro di Sovico (Mi) che hanno raccontato la loro esperienze, di Agnese Moro e di moltre altre per mettere farci comprendereil senso profondo del perdono.
Contributi di: Gherardo Colombo, già magistrato, don Antonio Mazzi, fondatore della comunità Exodus e Daniela Marcone, vicepresidente di Libera.
“Il rancore ti condanna sempre all'istante passato”. Claudia Francardi (la vedova ndr)
Scrive Lucia Aterini:
"....Il libro è stato anche per me un cammino e ho scoperto che non ci sono solamente due donne a fare da ambasciatrici di questo messaggio. Ce ne sono altre che, nelle difficoltà del quotidiano, si battono per idee di portata straordinaria e unica".
E ancora
“In questo breve viaggio, nelle pieghe della vita di chi mangia dolore e respira speranza, sono rimasta segnata in maniera indelebile dalle narrazioni che ho ascoltato e in cui si vede un Bene che all'improvviso scompare senza capire il motivo per cui questo accada. Ma anche dove si trova un Male che si trasforma e cerca, con forza e disperazione allo stesso tempo, di cambiare forma e sostanza. E' impossibile trattenere la commozione di fronte a Claudia e Irene...”
Lucia Aterini è laureata in scienze politiche alla facoltà “Cesare Alfieri” di Firenze. È giornalista e si occupa di cronaca. Ha iniziato questa professione a “Paese Sera” e lavora a “Il Tirreno” nella redazione di Livorno (in precedenza è stata a Pistoia e a Empoli).
È segretaria dell’Associazione stampa toscana ed è stata impegnata in alcune associazioni che si occupano di agricoltura sostenibile ed educazione steineriana. In passato ha curato pubblicazioni di storia locale.
" Il perdono,la riconciliazione, l'annullamento del rancore migliorano la vita di chi, vittima di un grande dolore, rimarrebbe chiuso in un sentimento di rabbia e vendetta. La pena inflitta a chi ha causato il dolore, non può da sola bastare a risarcire la vittima e i suoi familiari. Molto importante il concetto di "giustizia riparativa". Claudia e Irene percorrono insieme la strada della riconciliazione e del perdono. Grazie per questa storia dolorosa ma piena di umanità."
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