Il testo si apre sui vari momenti dell'anno come a voler offrire al lettore una visione unitaria e suggestiva del memoriale cristiano sulla scia di una tradizione antichissima. Vincenzo Arnone segue i ritmi del ciclo liturgico (Avvento, Natale, Quaresima, Pasqua, Pentecoste) in un iter poetico che si sofferma in contemplazione delle festività di Maria, delle origini della Chiesa e delle tombe dei martiri, luoghi sacri e venerati su cui si edifica la Chiesa, materiale e morale. L'Eterno ritorno dell'Anno Liturgico è molto più importante dello scorrere lineare del tempo storico, unico senso del quale è preparare il Ritorno del Re.
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