"Nella storia dell'architettura vi è sempre stato un rinnovamento continuo di forme e di spazi, ma seambedue ristagnano non vi è nessun progresso: solo invecchiamento di un resultato che, appunto perché invecchia, diventa immediatamente comprensibile e comunicabile senza alcuna fatica o choc.
Ma tale resultato (tale immagine architettonica ormai invecchiata) paga questa sua accessibilità col non significare più niente a nessuno: essa ha subito lo stesso processo di ciò che nel linguaggio letteriario è ormai definito come luogo comune".
Se non è permeata da una carica etica e sociale, l'architettura non ha futuro: è il pensiero di Giovanni Klaus Koenig (1924-1989), professore di Storia dell'Architettura Contemporanea e, per un periodo, direttore di "Casabella". La Libreria Editrice Fiorentina ha ripubblicato, "L'invecchiamento dell'architettura moderna", a cura di Barbara Puggioni.
Anche il sito Professione architetto ricorda la presentazione del libro di Koenig "L'invecchiamento dell'architettura moderna", ripubblicato dalla Lef, in cui Koenig sottolinea il binomio fondamentale di angoscia-speranza, condizione indispensabile affinché gli architetti di qualsiasi momento storico, siano spinti a impegnarsi nelle lotte sociali del loro tempo e a fornire risposte non con...
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