Le conseguenze della fine dell’Unione Sovietica sulla fame in Corea del Nord, nonché altri eventi più recenti hanno messo in evidenza la nostra dipendenza dal petrolio e l’incapacità di immaginare vie alternative a questa risorsa limitata. Molte delle tecnologie odierne seguono un modello analogo, privandoci di ogni altra scelta, e fabbricando artificialmente una civiltà della potenza e della... fragilità. Come siamo arrivati a questo punto? Il “progresso tecnologico” è un’illusione che ci impedisce di vedere le possibilità future e incatena la dimensione principale della libertà umana, la possibilità di scegliere, perché le tecnologie non sono neutrali, ma forgiano e manipolano la società. Con l’aiuto di numerosi esempi, Alain Gras propone una rilettura della storia delle tecnologie che contraddice i comportamenti e le interpretazioni di Galileo e contro i tradizionali discorsi falsificatori che ci condannano a un destino già scritto, rompe la porta della prigione immaginaria in cui ci siamo rinchiusi. L’autore dimostra che pensare ad altre scelte è possibile, sia a livello individuale che collettivo.
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